26/03/08

IN UN MILIONE DANNI T'AMERO'

La fortuna che ricevo
dalle labbra dell'amore
che lui m'ama e giammai muore
la purezza che ha di me.
Ed io un tempo
contro tutto
la pigrizia, il gelo, il lutto,
volli solo
macinare
meritarmi
quel che vale
quel che al fondo
qui ho sepolto
che ho affogato come un bimbo
nello smalto

13/03/08

EDIZIONE CRITICA MANZONIANA

Mi chiam Geltrude Monza e sono di Milano
e quando sto un po' sbronza ci vado anche di mano
e se ripassa il Manzo che a letto è un gran portento
lo porto in sull'altare e in Dio me lo violento.

08/03/08

MERIGGIARE GRAVIDO E STORTO

Meriggiare gravido e storto
presso un rovente ardire morto
ascoltare tra i grumi e gli sterchi
schiocchi di nervi, flaccide serpi.

Nelle crepe del ruolo o intra la feccia
spiar le mire di sordide amiche
ch'ora s'accorgono ed ora dimenticano
le somme mie tristezze oramai antiche.

Osservare tra i mondi il palpitare
lontano di figli del mare
mentre si leva in increduli emistichi
un Montale di (pochi) salvi spicchi.

E macerando nel sale che taglia
sentire sotto l'unghie e nelle ciglia
com'è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una battaglia
che persi senza voglia o meraviglia.

06/03/08

AD UNA CERTA, UNA MEZZ'ORA PIU'

Dormo tutto il giorno o no?
O vegeto davanti al computer tutta la mattina?
Una delle due.
Delle due l'una.

Le due.
D'improvviso sono le due.

LA VITA DEGLI UOMINI (VIVI)

C'è questa volta un istinto.
Ruotare è possibile e contrarsi non è richiesto.
Le bestie più bipedi sanno decidersi ma non lo sanno.
Quando quel che vedo corrisponde a quel che faccio posso operare un passo in avanti.
E così questa storia, che inizia sulla scala di jazz di un molle e sudato amplesso per la creazione di un nuovo personaggio vivente: la mano ricerca il pertugio fessura vibrante nelle coscie ormai aperte di lei che non ride ma la bocca apre e spalanca, la lingua libera giustamente ruota liberata sbava e perde liquidi; il piede stira e protende la punta verso un esterno che non è il limite del letto ma piuttosto l'oltre del sesso, scappando per trovarne ancora.
Percorrere il corpo con la mente e con la penna non significa valorizzarne le estremità ma sopratutto valutarne e contemplarne l'interezza.
Correggimi se sbaglio.
Sorreggimi se cado.
Asciugami se sbavo.