02/04/08

Corazòn tan blanco

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Ciò che vediamo e sentiamo finisce per assomigliare e addirittura diventare identico a ciò che non abbiamo visto nè sentito, è solo questione di tempo, o dipende dalla nostra scomparsa.
E nonostante tutto non possiamo far altro che impostare la nostra vita ad ascoltare e a vedere e a partecipare e a sapere, convinti che la nostra vita dipenda dallo stare insieme un giorno o dal rispondere ad una telefonata, o dall'avere il coraggio, o dal commettere un crimine o causare una morte e sapere che è stato così.
A volte ho la sensazione che niente di ciò che succede succeda davvero, poichè niente succede senza interruzione, niente persiste nè persevera nè si ricorda in eterno, e anche la più monotona e banale delle esistenze si annulla e nega se stessa in questa ripetizione apparente al punto che niente è niente e nessuno è nessuno che sia esistito in precedenza, e la debole ruota del mondo viene spinta da smemorati che ascoltano e vedono e sanno ciò che non si dice e non avviene e non si conosce nè si può dimostrare.
Ciò che avviene è identico a ciò che non avviene, ciò che scartiamo o ignoriamo è identico a ciò che accettiamo o afferriamo, ciò che sperimentiamo identico a ciò che non proviamo, tuttavia la vita passa e passiamo la vita a scegliere a rifiutare a selezionare a tracciare una linea che separi quelle cose che sono identiche e faccia della nostra storia una storia unica da ricordare e da raccontare.
Inpieghiamo tutta la vita e i nostri sensi e le nostre ansie al fine di discernere ciò che sarà uniformato, o che lo è già, e per questo siamo pieni di rimpianti e di occasioni perdute, di conferme e riaffermazioni e di occasioni sfruttate, quando l'unica certezza è che nulla si afferma e tutto si perde.
O forse non c'è mai stato niente.
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Javièr Marìas

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